INTERVISTA A GIANCARLO FRANCINI, PSICOLOGO, PSICOTERAPEUTA, MEDIATORE FAMILIARE AIMS E PRESIDENTE CO.ME.TE.

di Chiara Italia

Mediazione familiare: uno strumento “proteiforme”

“Proteo era una semidivinità che aveva come capacità e come suo dono quello di poter cambiare forma in qualsiasi momento e a una grande velocità, potendo assumere tutte le forme della vita necessarie in quel momento. Come Proteo, la mediazione familiare dovrebbe cambiare continuamente la sua forma, proprio per adeguarsi a quei cambiamenti della famiglia e dei conflitti familiari.”  Giancarlo Francini ci introduce al volume “A caccia di Proteo”, che verrà presentato il 27 marzo 2019 presso il CTA di Milano, e spiega da quali riflessioni e bisogni è nato il libro e con quali obiettivi.

Dottor Francini, vuole raccontarci un po’ cosa c’è dietro le quinte di questo libro?

Nel lavoro della mediazione, che abbiamo cominciato fin dalla sua nascita in Italia, ci siamo trovati di fronte a situazioni molto diverse tra loro: ci sono separazioni molto traumatiche, più “consensuali” umanamente parlando, o più cruente e dolorose di altre. Così ci siamo messi a riflettere su quali fossero le tipologie di separazioni che incontravamo, e ci siamo chiesti di cosa avessimo bisogno per comprendere queste diversità. E ci siamo accorti che all’interno di uno schema di incontri di riferimento, che è legato alla nostra formazione e all’esperienza dell’AIMS, gli incontri venivano impostati seguendo una tecnica che veniva affinata a seconda della situazione che avevamo di fronte. E di fronte alla necessità di poter attuare dei cambiamenti nel metodo, è nata l’esigenza di riflettere anche su come impostare la formazione del mediatore: non più partendo dalla tecnica di mediazione per arrivare alle persone che si separano, ma prendendo le mosse dalle persone per arrivare vedere quale tecnica adeguare a questa loro specifica situazione.

Un libro quindi che è stato pensato anche come strumento per gli Istituti di formazione…

Sì, per aiutarli ad avere attenzione a tutta l’emotività che c’è all’inizio della separazione, mentre alcuni mediatori tendono a dare molta più importanza alla fase di negoziazione.

La mediazione non rimarrà mai uguale a se stessa ma si evolverà, e dobbiamo imparare a portare modifiche a questa modalità di fare mediazione: è un percorso che ci ha permesso di individuare anche le doti e i talenti che un mediatore deve mettere in atto in questo lavoro, considerando anche, per esempio, che le persone che si rivolgono alla mediazione familiare stanno facendo un’esperienza di elaborazione e – al di là di come si evolverà la relazione – seguirli significa dare una possibilità di attenzione e di ascolto.

Un libro che è nato dalla ricerca portata avanti dai centri CO.ME.TE. e che ha dato vita a questo progetto?

Sì, il libro riguarda il mondo della mediazione, ma nasce dall’idea che persone che provengono da formazioni simili e istituzioni diverse provino anche a dialogare tra di loro portando ognuno la propria esperienza. L’idea del libro è di mettere insieme l’esperienza dei vari centri CO.ME.TE., e nel nostro piccolo e con una modalità antica, quando dei professionisti discutono insieme della loro professione e si mettono in discussione stanno facendo “RICERCA”. Negli anni ’60 la ricerca era fatta nei congressi, nei laboratori, nei luoghi dove la gente si incontrava. E questo libro vuole anche rivalutare una modalità di ricerca in cui ogni professionista dà un contributo mettendosi in gioco e che invece prende un po’ le distanze da quella scientifica più statistica. Questo è anche lo spirito di CO.ME.TE: diffondere e divulgare sul territorio una certa modalità di lavoro e avere al centro il luogo dove tutto questo trova uno spazio di approfondimento che viene poi riportato nella propria comunità locale.

Come si diventa un centro CO.ME.TE.?

CO.ME.TE. è un’Associazione Nazionale di psicoterapeuti, mediatori familiari e pedagogisti che opera da per dare sostegno alle famiglie in difficoltà, con particolare riferimento al tema della genitorialità e del benessere dei figli. L’adesione all’associazione è individuale: i professionisti che abbiano una formazione nell’ambito sistemico relazionale – come mediatori, psicoterapeuti o come consulenti per i tribunali – si possono iscrivere all’associazione che riconosce la loro formazione, e una volta soci possono territorialmente mettersi in rete con altre figure professionali della propria zona. La nostra idea è di aprire un centro CO.ME.TE. anche in paesi molto piccoli, di 15.000 abitanti: ogni centro riceverà una serie di informazioni dalla sede centrare, e deve garantire di continuare l’aggiornamento e la supervisione.

Questo significa poter integrare le professionalità del mediatore, dello psicologo e del consulente per il tribunale per poter usare al meglio le professionalità di ciascuno e per fare anche nascere sinergie e collaborazioni.

Vi aspettiamo all’evento del 27 marzo 2019, 14.00 – 18.00 presso CTA – Centro di Terapia dell’Adolescenza, Via Valparaiso 10/6, Milano (MM2 Sant’Agostino)

L’incontro è gratuito, ma è necessario iscriversi contattando la nostra segreteria info@centrocta.it

 

Con l’occasione vi informiamo che CTA è un centro CO.ME.TE. dove è presente il Servizio di mediazione dei conflitti familiari e di sostegno alle separazioni, che fa riferimento al modello sistemico-relazionale integrato. Il servizio di CTA si propone di facilitare l’adattamento al cambiamento promuovendo processi comunicativi efficaci, valorizzando le risorse e facilitando nuove soluzioni, tenendo conto della specificità di ogni famiglia. Si pone l’obiettivo generale di rendere la coppia protagonista nella gestione e nell’elaborazione del conflitto in un’ottica di continuità genitoriale.

Destinatari dell’intervento sono le famiglie in fase di separazione, divorziate o in fase di pre-separazione. Al servizio possono accedere anche singoli che richiedano un supporto psicologico specifico rispetto alla separazione.

L’équipe multidisciplinare del servizio è composta da mediatori familiari, assistenti sociali, psicologi e psicoterapeuti familiari, con esperienza anche in ambito adottivo. La modalità d’intervento prevede colloqui di coppia, individuali e incontri familiari. Gli esperti sono a disposizione delle persone interessate per fornire informazioni più dettagliate e/o per fissare un appuntamento per un primo incontro di consulenza.

CTA PROPONE ANCHE UN CORSO DI MEDIAZIONE FAMILIARE rivolto a psicologi, medici, avvocati, assistenti sociali, e ai professionisti che si trovano a dover gestire situazioni di conflitto nella propria pratica lavorativa che abbiano i requisiti previsti dallo statuto e dal regolamento AIMS. Gli obiettivi principali del corso sono di formare operatori esperti in mediazione in grado di sostenere la riorganizzazione delle relazioni familiari in situazioni di conflitto, in vista o a seguito di separazione e divorzio. Il corso, riconosciuto AIMS, si pone l’obiettivo di formare operatori esperti in mediazione in grado di progettare la riorganizzazione delle relazioni familiari in situazioni di conflitto, in vista o a seguito di separazione o divorzio, coinvolgendo tutti i membri della famiglia, compresi i bambini. Per informazioni mediazione.mi@centrocta.it

www.centrocta.it/a-caccia-di-proteo-tipologie-e-procedure-nella-mediazione-sistemica-trigenerazionale/